Giovane donna seduta. Indossa i colori dell’Espressionismo nel suo abito, in strisce gialle e nere, un verde bruciante d’acido nello sfondo e un divano in blu elettrico. C’è fuoco nella stanza, è una sorta di psichedelia del primo periodo, in modo più dark, con una certa dose di malinconia, di spleen, di nostalgia interiore.
C’è un gatto, come in un quadro di Balthus, ma nessuno sguardo sexy, nessuna posa sexy. C’è poesia dentro la stanza, dentro la donna E’ la donna ideale del gruppo, degli espressionisti sognatori che volevano aprire al cuore dll’uomo la bocca.
Prada. Molti anni dopo. Più di cento anni dopo. Non puoi trovare quel fuoco che corrompe e quel tipo di corrosione, ma non sei neanche davanti alla tipica ragazza della moda.
Ti trovi davanti una giovane donna che ha una borsa al posto del gatto, e vedi un raffinato nero al posto di colori urlanti.
Ma è l’ arte che Prada vuole instillare nella mente del suo compratore ideale, con un abito creato per la mente e l’anima, più che come status symbol.
In un sistema dell’arte in cui il marchio è così importante, questa connessione vale in modo particolare perchè vira verso l’espressione di un modo di essere .