Si è conclusa l’edizione 2018 della fiera di Basilea; arte, stile, mercato miscelati assieme ai massimi livelli di affluenza, attenzione e tendenza.
Quattro giorni di artisticità, creatività, immaginazione, vip collectors e mondanità. Arte versione DeLuxe.
Alcuni momenti artistici clou sono stati:
- Binomio Lee-Perrotin: l’esposizione del francese Bernard Frize nello spazio di gemellaggio Simon LEE + Galerie Perrotin; uno spazio attiguo e suggestivo collocato su due piani diversi ha ospitato i colori ariosi e astratti del suggestivo pittore
- Storia dell’arte al climax: omaggio a Robert Indiana ( e ai suoi iconici LOVE Pop ) e doppio omaggio a Sebastian Matta e Marcel Duchamp per la galleria svizzera , con sede anche a New York, Gmurszynska
- XX secolo in primo piano : un omaggio allo sviluppo delle tendenze che hanno segnato il Novecento ( Mirò, Picasso, Calder fra gli altri ) voluto dalla galleria londinese Helly Nahmad
- Picasso superstar : in concomitanza con la mostra-blockbuster alla Tate Modern dedicata all’iconico artista, anche Basilea celebra Picasso e le sue donne con la Fondation Beyeler; un bronzo dell’amante Dora Maar, tre masterpieces e altri volti sfaccettati incoronano il periodo anni Trenta, quello che lo ha visto letteralemente trionfare con dipinti femminili ormai leggendari;
- Ruinart e Liu Bolin : l’artista cinese, conosciuto come The Invisible Man, è stato l’artista partner della casa di champagne per l’edizione Basel 2018
- NetJets e la street art : dopo 17 anni di partnership fra NetJets e Art Basel, la compagnia aerea collabora con Oli-B, artista di strada, pittore e illustratore di Brussels; al NetJets vip lounge dell’Art Basel collectors lounge, Oli-B ha posizionato un’installazione innovativa su svariate superfici ( tela, carta, legno e muro) con molteplici tecniche, fra cui spray, colori acrilici e tecniche di stampa digitale
Alcune osservazioni in merito al mercato :
- Numerosissimo l ‘afflusso di collezionisti europei, cinesi e koreani;
- Gli acquirenti provenivano da cento diversi paesi e quattrocento musei e quasi centomila visitatori in termini di pubblico ; 239 erano le gallerie e 4000 gli artisti presenti
- Le vendite sono andate bene nonostante si provenisse da due settimane fibrillanti alle aste newyorkesi ; Michael Findley , direttore della famosa galleria Aquavella di NY, ha dichiarato ad ArtEconomy24 che “I compratori confrontano i prezzi e vogliono negoziare, sono informati, non sono interessati ad arrivare per primi, ma ad acquistare opere da conservare nel tempo”.
- Fra gli artisti storicizzati, i record di vendite spettano all’americana Joan Mitchell (Levy Gorvy di New York ha venduto un Untitled del 1959-olio su tela- per 14milioni di dollari ; Hauser & Wirth una tela del 1959 per la stessa cifra ; Zwirner un pezzo del 1959 a 7.5 milioni di dollari ). In vista di due importanti mostre istituzionali in Usa nel 2019, i prezzi della Mitchell son destinati a salire. Anche Louise Bourgeois da Hauser&Wirth è stata una delle artiste che ha raggiunto un valore alto : Le Tre Grazie del 1947 ha toccato i 4.75 milioni di dollari. Andy Warhol da Pace con un ritratto della Garland è stato venduto a un prezzo non svelato.
- Brillanti e ‘sociali’ i giovani artisti alla sezione dei contemporanei: da Esther Schipper di Berlino si stagliava un grande lavoro di Anri Sala realizzato insieme a bambini rifugiati, ad ognuno dei quali l’artista ha chiesto di addentare una mela e osservare le tracce del morso. Una riflessione sulla propria identità, ma anche sul processo di schedatura dei rifugiati. Le fotografie dei frutti, ritoccate a pennello, sono state appese ad altezze diverse a riprodurre le note sullo spartito dell’inno nazionale tedesco (il prezzo non è pervenuto).
- Si è fatto notare il giovanissimo francese Jean Marie Appriou ( da Eva Presenhuber), che parte da basi fiction per creare sculture figurative ( teste) in materiali tradizionali.
- Si è fatto notare inoltre un magnifico Kounellis : con un “untitled” del 1966, una rosa nera di grandi dimensioni (prezzo di vendita 5,5 milioni di dollari). Provenienza ignota. (*)
Art Basel non è una fiera, è un simbolo – evento centrale nel sistema dell’arte , così iconico da sovrastare persino il suo stesso contenuto. E’ brand, moda, sistema, cultura e , naturalmente, business.
(*) Il sole 24 ore , 24 giugno 2018, per le quotazioni delle opere; S.A.Barillà.
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