Moda e Arte a braccetto. La Moda ha sempre stretto l’occhio all’arte nell’ispirazione; basti pensare a quanti tributi alle Avanguardie, come il Cubismo Orfico o la Pop Art, abbia realizzato negli anni Novanta Gianni Versace o a certe pubblicità di Chanel guidata da Karl Lagerfeld, in tributo a Bisanzio e ai mosaici ravennati, appena pochi anni fa .
Gucci Hallucination . La campagna 2018 Primavera estate della Maison fiorentina guidata da Alessandro Michele è tutta un tripudio di ninfe e personaggi dell’arte , sotto l’egida artistica di Ignasi Monreal.
In abito aureo, fra ninfee e acque stagnanti, una novella Ophelia omaggia quella celeberrima di John Everett Millais, del 1852. Un quadro che è stato citato in video musicali nel corso del tempo (da Robert Plant a Nick Cave, per fare solo due nomi notissimi), esprime la femminilità, virginale ma maliziosa, preraffaelita ed esalta il binomio Amore e Morte, che è forse il topos letterario più dipinto in quel periodo e che si presta alla teatralità di una collezione di moda così legata allo stile più che a tendenze passeggere di mercato.
Aura d’artista, aura di fashion designer.
Se tutto diventa brand, arte compresa, il connubio fra brands li esalta a vicenda ma è anche un modo per celebrare icone dell’arte nell’immaginario di un pubblico vastissimo .
Hyeronymus Bosch , con il suo Trittico del giardino delle delizie , 1490-1500, ha ispirato un artwork che porta dritti in una dimensione, come dice il titolo della campagna stessa, allucinata, così puntuale e stralunata da essere davvero surrealismo di moda.
L’artista, Ignasi Monreal, fa ironia con queste illustrazioni create digitalmente ma trattati alla stregua di veri e propri dipinti.
‘Le donne i cavallier l’arme gli amori’, cantava Ludovico Ariosto, in un Orlando Furioso emblema dell’amore folle e dell’ambiente cortese al tramonto . Cavalieri, donne, armi e borse firmate sono il leit motiv di una campagna pubblicitaria che segna una netta contaminazione fra il mondo dell’arte visiva e le sue icone e le icone di un brand di stile di fama mondiale.
Finale ironico che strizza l’occhio a un tributo dell’arte nell ‘arte : Ignasi si tuffa nella tela ricreata e tende la mano alla ragazza, neo modella epigone della magnifica musa preraffaelita Elisabeth Siddal, per farla uscire dalla sua ‘tomba d acqua’.
L’arte lascia il passo alla pubblicità, e la morte cede il passo a oggetti di lusso particolarmente iconici.
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