E’ sempre arduo scrivere sull’andamento di un mercato complesso come quello dell’arte.
Il settore del mercato dell’arte sta diventando certamente più selettivo, solido e spesso non si trovano capolavori.
Il post Brexit ha sicuramente comportato una battuta d’arresto dopo anni di crescita nel settore del contemporaneo.
L’arte italiana del XX secolo nel 2017 ha ottenuto risultati non omogenei e piuttosto altalenanti, tanto che si è parlato di crisi del settore prevista per l’anno in corso, 2018 .
Casamonti, titolare di Tornabuoni Art con sede a Londra e Parigi, afferma al contrario di non vedere significative battute d’arresto .
Due aste di Sotheby’s fra Londra e Milano nel 2017 non hanno avuto un grande successo, ma più che vedere una crisi si deve interpretare il fatto come un aumento di selettività del settore.
Il 2017 ha visto valori record per artisti italiani quali Alberto Burri e Michelangelo Pistoletto, ma anche Alighiero Boetti, Franco Angeli e Salvatore Scarpitta .
Un ‘Nero di Plastica’ di Burri del 1963 è stato battuto da Sotheby’s New York in autunno per 10.9 milioni di dollari. ‘Specchio’ di Pistoletto del 1967 è stato battuto da Christie’s London in ottobre per 3.1 milioni di dollari .
Ci sono altresì stati lotti degli stessi autori rimasti invenduti.
Ogni opera è a sé stante, nonostante l’ottimo mercato di un autore , il suo prestigio e l’andamento generale di aste e mercati.
La nuova generazione di collezionisti è sicuramente più esperta, documentata, esigente; o si sceglie la masterpiece da record assoluto o, al contrario, si aspetta un ‘opera meno spettacolare ma che abbia prezzi assai più ragionevoli.
A volte un’asta non ‘funziona’ perché ci sono nomi altisonanti ma magari non una qualità eccelsa di pezzi; perché il mercato cresca, servono capolavori. Servono opere straordinarie.
Non essere in grado di trovare opere eccezionali quanto a qualità per poterle destinare alle aste a cadenza bimestrale è un dato di fatto.
Nelle Fiere più importanti, da Fiac parigina a Miami Basel, le quotazioni rispetto all’anno precedente hanno registrato un +15%.
Boetti è ad esempio un artista che ha raggiunto una fama stabile internazionale, ma oltre ad offrire opere eccezionali a prezzi importanti, offre una serie di ricami e lavori minori a prezzi altamente più accessibili .
Burri negli ultimi anni ha andamenti stranamente dicotomici : i capolavori eccelsi che passano sul mercato raggiungono vette strabilianti, mentre opere più recenti han valori molto inferiori quando non restano addirittura invendute.
Tutto il mercato del Novecento, che ha avuto una flessione negli ultimi anni, sta subendo però un’inversione di tendenza : aumentano De Chirico, Carrà, Morandi, Severini, Balla.
Mostre importanti dedicate a questi artisti contribuiranno certamente ad un aumento di valore e quotazioni nelle aggiudicazioni delle aste future.
Il mercato del futuro si preannuncia sempre più selettivo ed attento* .
*Stefano Cosenz, La Stampa, 12 feb.2018